Le rose stanno quasi sfiorendo ma si apprestano a regalarci la loro bellezza i gigli di S. Antonio che si festeggia il 13 giugno. Il mese di maggio, dedicato a Maria lascia posto a giugno e all’estate. Il muro del Castello di Sdraussina, ancora esistente, che sale verso la Monte accoglie un’immagine di Maria e il bambino assieme a S. Antonio da Padova.
Dice Paola Tommasella: «L’opera devozionale, di mano ignota, rappresenta in primo piano la Madonna con il Bambino in braccio e Sant’Antonio da Padova al suo fianco. Sopra di loro si vedono alcune testine di angeli e al centro, in alto, la colomba dello Spirito Santo, dentro uno squarcio circolare aperto in una corona di nuvole. La composizione è armoniosa, i toni sono caldi e luminosi, le figure sono delineate dai semplici tratti dell’iconografia popolare del XVIII- XIX secolo. Un’ampia porzione del dipinto nell’angolo inferiore sinistro è andata perduta. L’ancona esiste in questo punto da tempo immemorabile, come affermano le fonti tramandate localmente e l’affresco mostra qualche segno di ritocchi e ridipinture. Nel 1992-93 l’opera è stata restaurata a cura della Soprintendenza per i Beni Artistici del Friuli Venezia Giulia dallo studio Lizzi di Artegna, con il contributo del Comune di Sagrado. In quell’occasione il signor Cont, del luogo, ha realizzato il consolidamento del muro di sostegno e la nicchia».
Salendo dalla piazzetta non possiamo non vederla. Soffermiamoci rubando un attimo al tempo che corre in fretta e regaliamo un pensiero alla moltitudine di occhi che nei secoli, si sono soffermati sulla Madonnina di Sdraussina.

nella foto di Paolo Bonassi l’ancona nel 1993 subito dopo il restauro