Un laboratorio artistico è sempre un’esperienza. Un tempo prezioso per essere e basta, per sentire e per ascoltare. Il dono di Gaia Agostini ai partecipanti al Campus Musicale/Corocromatico è stato proprio questo. È stato prima di tutto un tempo a loro dedicato e vissuto nel profondo, un tempo in cui valeva “lo stare” prima che il fare. Grazie Gaia, lo ricorderemo.

“Il avoro che abbiamo fatto con i bambini aveva un’esigenza: liberarsi. Liberarsi dall’ idea di giusto o sbagliato, bello o brutto. Perché nell’arte non c’è nulla di sbagliato se lo decido io stesso. I bambini liberi da giudizio si sono potuti esprimere, inizialmente intimoriti dalla possibilità di poter fare tutto ciò che volevano: danzare con i piedi nudi e colorati su una tela, tracciare segni e disegni con i gessi su 20 metri di carta e sul cemento. giocare a creare forme con il sale che andavano distrutte non appena venivano concluse. Così non si sono legati a nessun oggetto finito ma hanno solo goduto dell’esperienza che rimarrà per sempre intatta e legata al loro cuore. Allontanarsi dall’esigenza di avere qualcosa di materiale concede di soffermarsi sul momento, sull’esperienza e il suo vissuto, sui i sentimenti di stupore, esitazione, imbarazzo, gioia e anche paura alle volte, nella totale libertà di sentirsi ed essere ciò che in quel momento colori e materiali potevano ispirare. Nell’idea che è bello perchè è tuo, perchè sei tu…”.