Un giorno lontano i crudeli cavalieri del re Attila irruppero nella Valle dell’Isonzo. Ridussero in rovina i villaggi lungo l’Isonzo, attraversarono il fiume e proseguirono il loro cammino nella valle del fiume Natisone. Il fiume Natisone ha un nome antico: in sanscrito la parola nada significa suono, e nadi significa fiume.
La valle di questo fiume “musicale” era governata ai tempi degli Unni dalla bella e buona regina Vida. La gente la rispettava e le voleva bene perché era di buon cuore e amava aiutare i poveri.
Quando la regina Vida venne a sapere che si stavano avvicinando i selvaggi Unni guidati dal terribile Attila, radunò la gente della sua valle e la portò in un nascondiglio nella grotta di Làndar – San Giovanni d’Antro. La grotta, nascosta e difficile da raggiungere, aveva dato agli uomini un rifugio sicuro fin dai tempi antichi. Nella grotta di Làndar i fuggitivi portarono acqua, grano, un mortaio per la macina e un forno per la cottura del pane. Quando Attila con i suoi seguaci arrivò nella valle del Natisone, si meravigliò di trovare i villaggi vuoti.
Gli Unni cercarono gli abitanti dei villaggi e un giorno scoprirono la grotta, nel mezzo di una parete verticale. Si precipitarono sotto la grotta, ma si resero conto che non potevano raggiungerla così in alto sulle rocce. Decisero allora di far morire di fame tutti gli abitanti. I giorni passarono e la regina Vida si rese conto che non sarebbe stata in grado, con la sua gente, di resistere a lungo ad Attila. Quasi non avevano più cibo.
Decise allora di fare una cosa insolita. Afferrò l’ultimo sacco di grano rimasto ancora nella grotta, lo gettò in mezzo agli assedianti e gridò: “Abbiamo tanti sacchi di grano quanti sono i chicchi in questo sacco”. Attila e i suoi seguaci si lasciarono ingannare dalle parole di Vida e si allontanarono precipitosamente dalla grotta di San Giovanni d’Antro. Così, la coraggiosa e intelligente regina slovena Vida salvò il suo popolo dai selvaggi invasori.
traduzione a cura del Corso di Lingua e Cultura Slovena del Circolo Culturale di Sdraussina coordinato da Aleksandra Devetak
da: Dušica Kunaver e Brigita Lipovšek, Legende treh rek. Zbirka: Slovenija dežela legend/Leggende dei tre fiumi. Raccolta: Slovenia terra di leggende
illustrazione: Rita Marizza