La storia narra che il famoso eroe greco Giasone partì con i suoi uomini per un’audace spedizione con l’intento di appropriarsi del vello magico dell’ ariete dalle ali d’oro.
Il più abile costruttore greco gli costruì una magnifica nave con cinquanta remi, fatta di un legno che nel mare poteva resistere.
In nome del suo costruttore la nave fu chiamata Argo, che significa nave veloce. Con essa Giasone e i suoi uomini, gli Argonauti, rubarono il vello d’oro ad un re che aveva il suo regno sulle coste del Mar Nero.
Mentre la nave Argo fuggiva dai suoi inseguitori anziché virare verso il Mar Egeo, si immise erroneamente nella foce del fiume Danubio. Per i fuggitivi, che avevano gli inseguitori alle spalle, non c’era modo di tornare indietro. Continuarono così il loro viaggio lungo il corso del Danubio, poi della Sava e infine remando giunsero alla sorgente del fiume, che oggi chiamiamo Ljubljanica.
Fu allora, che all’improvviso, si scatenò una terribile tempesta, che minacciò di far schiantare la nave contro gli scogli del Veliki Močilnik.
Allora Giasone, che era l’eroe degli eroi e aveva un pugno grande e possente, colpì la parete verticale di roccia affinché cedesse e attraccò la nave grazie al suo pugno che era come un’ancora possente.
Infine, Giasone e gli Argonauti tirarono la nave a riva, la smontarono e a pezzi la portarono fino al mare Adriatico per continuare poi il loro viaggio verso casa. La nave era così leggera che non fu difficile portarla sulle spalle per dodici giorni di cammino. La traccia del pugno di Giasone è chiaramente visibile nella roccia sopra la sorgente della Velika Ljubljanica.
traduzione a cura del Corso di Lingua e Cultura Slovena del Circolo Culturale di Sdraussina coordinato da Aleksandra Devetak
da: Irena Cerar, Pravljične poti Slovenije, SIDARTA, Ljubljana 2021
foto: Il pugno di Giasone – Dimitri Tabaj
Il porto di Giasone – foto di Aleksandra Devetak