Fra le attività del Circolo Culturale di Sdraussina spiccano la musica e il canto e gli incontri con la lingua slovena, una lingua che sentiamo risuonare ogni giorno intorno a noi, e che in molti non conosciamo, nonostante sia la lingua del nostro vicino, di amici, parenti, spesso degli stessi nostri nonni. Le nostre radici.
Gli incontri – srečanja – vogliono rimuovere definitivamente quelle barriere che per un tempo troppo lungo ci hanno separato e che hanno pesantemente segnato il destino di queste nostre terre: la musica, il canto in coro, i nostri incontri, l’apertura e la volontà, hanno la forza per poterlo fare.
Alcuni giorni fa abbiamo avuto ospite nella nostra sede David Bandelj, saggista, insegnante presso le scuole superiori slovene di Gorizia, poeta e musicista. Ed è la sua poesia che abbiamo voluto conoscere, quella tormentata e struggente con cui nella raccolta Undici anni e mezzo di silenzio – un minuto di silenzio per ogni vittima – esprime il dolore per la tragedia dell’Olocausto.
David Bandelj è un insegnante che per due volte accompagna i suoi ragazzi ad Auschwitz Birkenau, là dove sono state deportate anche tante famiglie goriziane e gradiscane e, come i ragazzi, ne ritorna scosso e segnato. Sente che il mondo non può, non deve dimenticare e con questa raccolta di poesie si fa egli stesso memoria. E racconta, con pudore, dando voce a coloro che più voce non hanno, ai bambini, a tutte le vittime. E si immedesima anche in chi vittima non è: per capire, cerca di immedesimarsi in tante persone. Si immerge nei luoghi stessi della tragedia, dove percepisce inquietanti presenze: i sensi di colpa, la paura, la rassegnazione, le giornate scandite da un tempo infinito e dalla morte. E comprende che chi è stato lì, anche una volta sola, non sarà mai più lo stesso.
L’autore ci manda attraverso la poesia un messaggio che è anche un monito, per noi tutti ad essere vigili, a tenere viva la memoria, oggi e sempre.
Le poesie sono state lette in sloveno dall’autore stesso, mentre per la lettura in italiano ha prestato la sua voce il presidente del Circolo Culturale di Sdraussina Fabio De Santis.
Un brivido percorre i presenti alla lettura di ciascuna delle poesie, che, per l’occasione, abbiamo tradotto in italiano:
I.
Il mio nome è Wojciech Nowak
ho dieci anni
l’altro ieri seduto sul tram
che corre sotto il Wawel
avevo in tasca
un pezzo di pane
passando
di lì
ho visto bambini
mi guardavano
sono poveri disse la mamma
lì il tram non si ferma
ieri ho portato con me due pani
passando di lì
li ho lasciati cadere dal finestrino
sono accorsi per raccoglierli
non so se li hanno mangiati
oggi passando di lì
non abbiamo visto nessun bambino
non un adulto
penso
cosa ho fatto di sbagliato
con il mio gesto
II.
Il mio nome è Jan
ogni cinque giorni percorro gli stessi binari
là mi hanno ordinato scarica la merce
lungo è il treno e lungo il viaggio
nessuna sosta
quando siamo là la scaricano dal treno
e vedo una lunga processione
non chiedo dove vanno
non mi importa
cosa fanno di loro
a volte mi disturbano
le loro braccia che penzolano dai vagoni
e non so
come mi son trovato qui
sono un onesto lavoratore
mantengo moglie e tre figli
sempre quando torno a casa
i bambini mi chiedono
cosa ho trasportato oggi
non so rispondo
cosa
ho trasportato oggi
quando vado a dormire e chiudo gli occhi
so di più
IV.
Io sono Erik Hecht
e io sono Jana Neuman
non ho ancora 15 anni
sono nato il 28 giugno 1930
non ho ancora 5 anni
sono nata nel 1939
la tua mamma e il tuo papà hanno un anno di meno
un giorno avranno dei nipoti
li culleranno
racconteranno loro le favole
di noi rimarrà
il nome soltanto
impresso con il gesso
su due valige di pelle
e le date della nostra nascita
saranno queste la nostra tomba.
La voce si spezza alla lettura dell’ultima poesia:
L’eredità
A casa
mi tolgo le scarpe
le porto in bagno
per lavarle
e inizio lentamente
a togliere il fango
e lo raccolgo in una scatolina
mia figlia mi chiede cosa faccio
sussurro
questo non è fango, sono persone
seppellisco con la scatolina una parte di me
non lavo le scarpe
vi lascio ciò che rimane di tanti
che cammineranno con me.
La raccolta delle poesie Enajst let in pol tišine è stata pubblicata dalla Slovenka matica Ljubljana e Mladika, Trieste, 2020
Questo incontro, come alcune iniziative che seguiranno ed alcune già realizzate, rientra nel progetto TO BEAT THE BAND – Per conoscere, approfondire, crescere e vivere meglio. Con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e il patrocinio del Comune di Sagrado
To beat the band. Per conoscere, approfondire, crescere e vivere meglio.
progetto di formazione dei soci del Circolo Culturale di Sdraussina
realizzato con il sostegno di:
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
e il patrocinio del Comune di Sagrado
testo e traduzioni di Aleksandra Devetak