Molto tempo fa, quando ancora le mucche pascolavano sul colle del castello di Ljubjana, sul colle viveva anche uno scoiattolo dalla coda dorata. Forse era una principessa incantata perché sapeva cose che gli scoiattoli di solito non sanno. Sapeva far di conto, cantava molto bene e adorava ciarlare in francese. Il suo nome era Žoržetka.
Accadde che proprio in quel tempo l’imperatore francese decise che avrebbe conquistato il mondo intero e così i soldati francesi in giacca rossa arrivarono a Lubiana. Un po’ sparavano, un po’ mangiavano e tutti parlavano francese.
Il loro comandante era molto bello, un maresciallo e per di più un conte. Si chiamava Avgust e si firmava Marmont.
A Žoržetka piaceva arrampicarsi sugli alberi intorno alle finestre per ascoltare molte conversazioni interessanti che poi riferiva alle mucche «il signor barone ha detto questo, poi il signor conte ha detto quello e…»
Le mucche la guardavano, ruminavano e dicevano sempre «uuuu». E quando un giorno, tutta agitata, si precipitò nuovamente tra i tigli lungo la Ljubljanica e su per la collina del castello, le mucche fecero «uuuu» ancor prima che aprisse bocca. Sapevano che sarebbe accaduto qualcosa di speciale.
«Davvero, uuu, care mucche» mormorò Žoržetka, facendo roteare la coda dalla gioia. «Pensa cosa farà Avgust! La Scuola! E sarà slovena !!» sbottò. Fino ad allora, tutte le scuole erano tedesche o latine.
E questo davvero successe.
I francesi fondarono scuole slovene, anche quelle superiori e per rendere le cose ancora più belle, alla scuola furono dati mille acri di terra per allestire un orto botanico. Le mucche non sapevano cosa fosse un orto botanico e Žoržetka spiegò loro che lì avrebbero coltivato fiori, alberi e arbusti che crescono in Carniola, ma anche fiori e piante che crescono in luoghi lontani. E in effetti, in modo molto solenne, lo stesso signor maresciallo piantò un tiglio. Žoržetka era tutta eccitata e, saltellando sull’albero vicino, gridò: «Viv Ogist, viv Ogist», che in francese significa “Viva- živjo Gustelj!”
E poi ? Vi chiederete. Poi niente.
Il maresciallo Marmont tornò in Francia, quell’imperatore che voleva conquistare il mondo intero fu catturato e imprigionato su un’isola solitaria e Zoržetka scomparve chissà dove. Tuttavia, sono rimasti i libri scolastici sloveni e anche l’orto botanico. Vi cresce ancora oggi un tiglio, piantato in tempi lontani da un conte e maresciallo francese. Chi non ci crede, vada là e se ne convinca di persona.
traduzione a cura del Corso di Lingua e Cultura Slovena del Circolo Culturale di Sdraussina coordinato da Aleksandra Devetak
da: Pravljične poti Slovenije – Družinski izleti di Irena Cerar. Ljubljana: Sidarta, 2012
foto: Aleksandra Devetak
L’Orto botanico dell’Università di Ljubljana, creato al tempo delle Provincie Illiriche, è stato progettato da Franc Hladnik (1773-1844), che ne divenne anche il primo direttore oltre che professore di scienze naturali e botanica presso la scuola superiore – Ecoles Centrales. All’orto era destinata una dotazione annua di 1.000 franchi. Si narra sia stato proprio il Maresciallo Auguste Marmont a piantare il Tiglio che ha dato vita a questa bella leggenda.
Il tiglio viene considerato albero della vita, cresceva, e ancora oggi cresce, nel centro dei paesi. Sotto le sue fronde si svolgeva la vita della comunità.