C’era una volta un mugnaio. Aveva così tanto da macinare e così tanto di tutto che non gli mancava proprio nulla nella vita. Perciò, in alto sulla porta, scrisse così: «Mugnaio – vivo senza pensieri».
Un giorno passò davanti al mulino il re con i cavalli e la carrozza. Vide la scritta e disse: «Guarda, guarda. Io sono il re ma ho un sacco di pensieri e preoccupazioni – una guerra qui, una guerra là…- questo mugnaio invece vive senza pensieri, ma non vivrà a lungo così». Quando il re arrivò al suo castello, chiamò immediatamente i suoi ministri e disse loro: «Date a questo mugnaio un po’ di preoccupazioni». « Sì, ma come lo possiamo fare?» chiesero. Disse il re: «Se non altro, dovrebbe dire quanti metri ci sono dalla terra fino al cielo». E così chiamarono a corte il mugnaio, che stava già tremando per la preoccupazione e la paura. Alla loro domanda replicò così: «Dalla terra al cielo ci sono tanti metri quanti sono i crini dei vostri due cavalli. Se non mi credete, contate pure!» E chi si metterebbe a contare? «Va bene» disse il re «la seconda volta che vi chiameremo, dovrete saperci dire cosa io sto pensando, altrimenti sarete giustiziato». Questa volta il compito era difficile. Chi potrebbe mai sapere cosa pensa il re? Il nostro mugnaio chiamò suo fratello e gli disse: «Ascolta cosa mi è successo. Mi ero scritto sulla porta che vivo senza pensieri e ora il re mi tormenta». Il fratello gli chiese: «Che compito ti ha dato ora?» «Quando mi chiama, devo andare a corte e dire cosa lui sta pensando». «Oh» disse il fratello «tu resta pure a casa, ci andrò io al posto tuo».
A corte attendevano il mugnaio e, in caso di risposta non corretta, c’era già una spada pronta per tagliargli la testa. Lo chiamarono nella sala delle udienze e il re disse: «Ecco, ora vi aspetta ancora questo compito, se indovinate, vivrete senza pensieri tutta la vita. Se non indovinate, rimarrete senza testa». Tutt’intorno erano schierate le guardie del re, ed egli chiese: «Ditemi cosa io penso». E il fratello rispose: «Immenso re, vostra altezza, voi pensate di parlare con il mugnaio, ma in realtà state parlando con suo fratello». Il re non poté più nulla e da allora il mugnaio visse senza pensieri.
traduzione a cura del Corso di Lingua e Cultura Slovena del Circolo Culturale di Sdraussina coordinato da Aleksandra Devetak
da: Pravljične poti Slovenije – Družinski izleti di Irena Cerar Ljubljana: Sidarta, 2012
immagine: Rita Marizza