Quasi due ore di narrazione ininterrotta, un’energia e una vitalità che hanno incollato sulla sedia sabato 8 marzo le moltissime persone intervenute presso la Sala Parrocchiale “P. Antonio Vitale Bommarco” di Poggio Terza Armata per la presentazione del libro “Così ho vissuto” di Tatiana Rojc sulla vita di Boris Pahor. Un Boris Pahor che ci ha onorati della sua presenza in una serata che non dimenticheremo. A poche centinaia di metri dall’edificio dell’ex torcitura di Poggio Terza Armata che negli anni della seconda guerra mondiale ha ospitato uno dei molti campi di raccolta per i prigionieri politici soprattutto sloveni la presenza di Boris Pahor ha assunto un significato ancora più vivo. Tatiana Rojc già ospitata in altre occasioni ha presentato assieme a Boris Pahor il libro Così ho vissuto recentemente tradotto in italiano. Il libro, attraverso il racconto reso da Pahor sviluppa una storia del Novecento a partire dalle vicende del nostro confine: una “piccola storia” nella quale si specchia tutta la grande storia europea.
Boris Pahor, nato a Trieste il 26 agosto 1913, è uno dei più grandi scrittori sloveni. Durante la Seconda guerra mondiale ha aderito al Fronte di liberazione sloveno ed è stato deportato nei lager nazisti, esperienza cui ha dato voce in gran parte della sua produzione letteraria, in particolare nel capolavoro Necropoli (2008). Difensore della libertà e della dignità, ha trovato negli umiliati e negli offesi i protagonisti della sua vicenda umana e della sua narrativa, come anche del suo pensiero storico e politico. È autore di una trentina di volumi, fra narrativa e saggistica, tradotti in più di dieci lingue. Fra questi ricordiamo Necropoli, Il rogo nel porto, La villa sul lago, Il petalo giallo, Una primavera difficile, Piazza Oberdan, Dentro il labirinto.
Tatjana Rojc, nata a Trieste, studiosa di lettere slovene e letterature comparate, si dedica alla poesia slovena a cavallo tra Ottocento e Novecento e ad autori come Srečko Kosovel, France Balantič, Alojz Rebula, Miroslav Košuta e, soprattutto, Boris Pahor, che la considera l’interprete più approfondita della sua opera. Autrice di monografie, saggi e articoli critici in sloveno e italiano, ha pubblicato, nel 2004, il volume Le lettere slovene dalle origini all’età contemporanea e curato, tra l’altro, l’edizione critica della corrispondenza inedita a Srečko Kosovel. Docente di Lingua e letteratura slovena e di Traduzione, collabora con gli atenei di Lubiana e Nova Gorica (Slovenia), e con quelli di Udine, Trieste e Roma “La Sapienza”. In qualità di autrice, sceneggiatrice e regista collabora con la sede RAI di Trieste e con la radiotelevisione nazionale slovena.